Il sentiero Frassati
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Da Sappada alla Val Visdende

Distesa sulla destra orodel fiume Piave, Sappàda rappresenta il naturale collegamento fra il Comèlico e la Càrnia. La sua vallata è aperta e soleggiata, dominata dalle Tèrze, dai Clap e dall' elegante Monte Siéra.
Da Sappada alla Val Visdende
Sullo sfondo è l'aguzzo T uglia a segnare il confine con la terra friulana.
Sappàda ha avuto origine dalla colonizzazione di famiglie provenienti da Villgraten (Austria), probabilmente cacciate dai potenti, che incentivavano l'emigrazione con la violenza, allo scopo di antropizzare le zone di confine per imporre in seguito la loro influenza. Si era intorno al 1100 e pare che i primi futuri sappadini si insediassero sulle pendici meridionali del Monte Ferro, poi a Unterostans, luogo più favorevole dove tentarono lo sfruttamento delle miniere di ferro. Alcuni oronimi locali testimoniano ancora di questa prima attività la cui documentazione risale all'anno 1078 quando il Patriarca di Aquileia autorizzò la lavorazione. Un altro documento, questo del 1296 e sempre del Patriarca, investe gli abitanti del luogo di privilegi e di ... tasse! Già vi si nominano i masi, istituto del diritto teutonico, cioè i ceppi famigliari consolidati che autonomamente gestivano un territorio. Attorno a questi nuclei, sostenuti dalla tradizione patriarcale, si sono via via formate le attuali 16 borgate di Sappàda dove ancora si parla uno speciale dialetto tedesco.
Seguendo la Statale 355 che taglia la conca di Sappàda Cl Sl porta alla grande ansa della borgata Miihlbach dove si può visitare il Museo etnografico e dove sfilano, oltre il ponte di legno, sul colle sopra il Rio del Mulino, le belle cappelle della VIA CRUCIS.
Si può proseguire per la Statale ma anche, con simpatica ed interessantissima alternativa, sulla stra dina che passa fra le case delle borgate Cottern, Hoffe, Fontana, Kratten, Soravia, Ecche e Puiche, fino a rientrare nella Statale, poco prima di Cretta.
Passata la Caserma della Brigata J ulia si prende la stra dina che si stacca a sinistra e che conduce al Piave e ad un bel mulino ristrutturato. Nei pressi sta il capitello del GESÙ BAMBINO BENEDICENTE. La strada continua per un po' in salita fino ad immettersi su quella asfaltata della Val Sésis a quota 1318.
Dopo pochi metri si prende sulla sinistra un sentiero (tabella del "Sentiero Naturalistico Piave"; per informazioni su questo rivolgersi agli Uffici Turistici di Sappàda) che si inoltra nel bosco, raggiunge il Piave, lo passa su due passerelle e continua facile fino a riprendere la strada della Val Sésis sotto i tornanti dei Piani del Cristo. Ora si traversa la strada verso destra puntando ad un masso con immagine della MADONNA e tabella segnaletica numerata 132. Si riprende il comodo sentiero e poche decine di metri dopo si incontra lo storico capitello di MARrA LUGGAU (vedi foto p. 46). Traversato il greto del Piave, qui piuttosto disordinato, e una passerella, ci si porta sull' altra sponda e si segue 1'antico sentiero della Val Sésis fino a sbucare sui Piani del Cristo (1410 m) dov'è un bel CROCIFISSO LIGNEO nei pressi del rifugio. Si segue la strada in piano fino a giungere alla vicina Baita del Rododendro e, abbandonato l'asfalto, si va a sinistra verso il Piave, lo si passa su una passerella (tabella "Sentiero Naturalistico Piave") e si prosegue per circa 60 metri sulla mulattiera fino al primo bivio. Si va a destra per il sentiero che penetra nella foresta e passa appena sopra il fiume fino ad uscirne all'altezza del Ponte Schordan (1496 m). Ora si segue la strada asfaltata per circa 200 metri fino all'inizio dei tornanti dove, sulla destra, si diparte una traccia non segnata ma evidente che risale il bosco fino a riprendere la strada. La si traversa (segno su albero nel lato opposto) e si sale brevemente la costa a riprendere un buon sentiero che, passando poco sopra l'asfalto, porta al Pian dei Pastori e al capitello della miracolosa MADONNA DI CASTELMONTE.
Si segue la strada fino alla grande curva (1679 m; segnavia CAI; tabella "Sentiero Naturalistico Piave") da dove, abbandonato l'asfalto, si sale per il sentiero che va a ovest e porta al Passo del Ròccolo (1815 m). [La stradina di destra (nord est) conduce in breve al Rifugio Sorgenti del Piave (1830 m) e al capitello dedicato alla MADONNA DEL SOCCORSO ALPINO].
Dal Passo si può scegliere fra due possibilità per raggiungere la Val Visdende:
1 - seguire il sentiero 136 che scende diretto alla casèra Sésis (1435 m) e quindi al guado sul Torrente Cordévole (o Piave di Visdende) e alla stradina con segnavia CAI 13 7;
2 - dal Passo del Ròccolo seguire a sud, poi a ovest e nord ovest, il sentiero 133 che va a raggiungere una sdradicciola comoda e il più facile guado fino ad immettersi nella carrareccia (sentiero 13 7) che, stando sulla destra del torrente, porta a Pié della Costa e alla Costa d'Àntola (1332 m; Locanda" da Plenta", possibilità di rifocillarsi e pernottare). Qui termina la seconda tappa; ore 6 da Sappàda.
àda. È stato costruito fra il 1971 '~il1973 per onorare un voto fatto nel 1944 da 779 abitanti per i loro concittadini e parenti partiti per la guerra, caduti, deportati. Di stile moderno, ha un solo altare mentre sulla parete di fondo campeggia una allegoria della guerra, opera bronzea dello scultore Augusto Murer, raffigurante la Regina della Pace. Il Capitello di Santa Teresa sta nei pressi della Caserma della Brigata Julia e, poco più avanti, il Capitello del Gesù incatenato. Chi volesse compiere una variante e salire fino a Cima Sappàda potrà vedere il Capitello di Santa Maria de Perpetuo Succursu e la bella Chiesa di San Osvaldo edificata nel 1732 a spese degli abitanti della borgata e contenente tre altari lignei: San Osvaldo in gloria, i Santi Antonio da Padova con Giuseppe falegname e !'Immacolata. Sopra la porta d'ingresso una lapide ricorda il sappadino Cherubino Fasil (1867 -1921), missionario in Cina, probabilmente coinvolto nella sanguinosa rivolta dei Boxer.
Dopo il mulino ristrutturato si incontra il Capitello di Gesù Bambino benedicente dipinto su tela. Uno dei luoghi di sosta, durante il pellegrinaggio annuale che i sappadini fanno alla Madonna di Luggau in Carinzia traversando il massiccio del Peralba, è il bel Capitello di Maria Luggau situato lungo il sentiero, poco prima di un guado sul Piave. Ai Piani del Cristo c'è un bel Crocifisso ligneo, mentre più su, al Pian dei Pastori, si incontra il Capitello della Madonna Miracolosa di Castelmonte. Dal Passo del Ròccolo si può raggiungere le Sorgenti del Piave dove si trova il Capitello della Madonna del Soccorso Alpino edificato nel 1968. Più in alto, presso il Rifugio "Pier Fortunato Calvi", c'è la Cappelletta della Madonna degli Alpini con piccola pala del pittore Martinis.


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