Il sentiero Frassati
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Da Selvapiana a Danta

DA SELVAPIANA A DANTA DI CADORE

Si può aspirare al Paradiso anche immergendosi nella Natura. Come Pier Giorgio Frassati, appunto ... Lasciato alle spalle il Rifugio Lunelli si scende a sud, per prato, fino al Torrente Rlsena dove si incontra il sentiero 151 che risale il versante opposto. Lo si segue, presto traversando le pendici del Sasso di Selvapiana, dove si passano alcuni colatoi per poi rientrare nel bosco. Incontrata la marea di ghiaie che scende costantemente dalla Cima Bagni, si lascia il sentiero 123 (che sale a sud verso il Bivacco Piovan) per seguire (tabella e segni) il percorso che va a sinistra (est) e traversa sopra il Lago

Selvapiana Dante
Ciadìn, recentemente semisommerso da una frana dantesca ...
Seguendo le ondulazioni del bosco si raggiunge il Col dei Bagni (1743 m), punto panoramico vastissimo sul settore orientale della Croda Rossa di Popèra e sulle Creste di Confine.
Si scende ora fino all'incrocio di tre sentieri in località La Sapàda (1640 m) dove si lascia a sinistra il 151 (che scende a Pàdola) e a destra il 126 (che sale alla Forcella d'Ambàta) per prendere il centrale, sentiero 164, che va subito a risalire la costa boscosa lungo una stradella forestale. Giunti ad un bivio si continua a destra rasentando due pozze d'acqua e camminando in un sottobosco da favola. La mulattiera prosegue a saliscendi, sempre nella magnifica foresta comeliana offrendo, di tanto in tanto, ottimi scorci panoramici sui paesi dell' alto Comèlico.
Da una forcelletta si scende decisi ad una radura paradisiaca, al centro della quale sonnecchia la casèra Aiarnola (1602 m), posta a lato dell'omonimo rio dalle acque freschissime.
Dalla casèra si procede per la stradina (sud est) fra le erbe, sempre sul sentiero 164. Dopo circa un chilometro (quota 1554 m) merita fare una breve digressione salendo di poco nel bosco (tabella) per visitare il Lago Aiarnola (1573 m), perla d'acqua limpidissima.
Ritornati sulla stradina si continua, con bella passeggiata, fino ad incontrare un bivio. Il 164 continua a destra e giunge al Passo di Sant'Antonio dov'è l'omonima e interessante CAPPELLA. Da qui si può rientrare a Danta seguendo la strada.
Il nostro itinerario, invece, segue il ramo di sinistra (est) che, sempre restando sulla strada sassosa, conduce sulla Statale 532, presso il bivio per il vicino Lago di Sant' Anna (che merita una visita con sosta allo chalet). Scesi per un po' a sinistra, su una curva ecco apparire il gioiello seicentesco della CHIESETTA DI SANT'ANNA (1336 m, vedi foto p. 72).
Dietro la chiesetta parte una strada forestale (sentiero 162) che si percorre (tenendo presente che si può raggiungere Danta anche seguendo la strada per il Passo di Sant'Antonio). Nei pressi c'è un anfratto che segna il luogo detto il Bus DEL ROMITO (grotta dell' eremita) di antica memoria. Dopo la sbarra c'è un bivio; si prende a destra (tabella), quindi, ad una diramazione, ancora a destra fin dove la valletta si restringe. Seguendo i segni rossi si sale a sinistra per il bosco fino a giungere ad un altro bivio (tabella su albero) da dove si continua a sinistra per buona stradicciola. Giunti sull'ampia Forcella Zambèi (1437 m; sbarra, fontana) il panorama si apre sulle radure di Danta. La stradina prosegue in quota, riposante, e passa i Fienili Vantàden dove c'è un bivio. Si va a sinistra seguendo il tracciato dell' acquedotto, si passa davanti alla nuova cappella della MADONNA DELLE GRAZIE immersa nel bosco, e si giunge infine sul podio superbamente panoramico ov'è la CHIESA DI SANTA BARBARA (1437 m) da cui in breve giù al centro di Danta di Cadore. Ore 8 circa da Selvapiana.
Per i più tosti si consiglia un ultimo sforzo: visitare la VIA CRUCIS e la MADONNA DEL MONTE PIEDO (1686 m) partendo dal bivio di via Marconi a Danta, presso il capitello di SANT' ANTONIO DA PADOVA. Scesi per la via della prima tappa e raggiunta la tabella con indicazioni Ciaculla-Col Piédo, si prosegue diritti per la strada fino al Pra Becchèi dove, ad un bivio, si prende a destra (sud) il tracciato segnato 163 che porta prima alla Forcella Valmadén (1557 m) e quindi al Monte Piédo (1686 m).
A Pra Becchèi si può giungere anche attraverso il Percorso Naturalistico delle Orchidee che parte dal Campo Sportivo in località Costa (a ovest di Danta), nei pressi della cappelletta dedicata a PADRE MASSIMILIANO KOLBE (1375 m).

Chiesa di Sant'Anna.

Situata fra Pàdola ed il Passo di Sant'Antonio, è stata costruita da maestranze locali nel 1699 sul luogo di un antico altariolo. Lo stile mescola la tradizione gotica del Cinquecento, localmente ben testimoniata con varianti rinascimentali, a qualche cenno dell'incalzante barocco. Bisogna dire che i costruttori locali dimostrarono apertura e attenzione verso le tendenze e gli echi culturali del tempo, pur con radicato e convinto attaccamento alla tradizione locale.
L'interno ha un arredo semplice, dominato da un unico altare ligneo, intagliato e dorato, opera dello scultore pusterese Marchiò Mayer. La pala raffigura Sant'Anna e Maria Bambina con sopra la 55. Trinità eseguita dal pittore locale Stefano Dorigo Piccolo.
Chi passasse per la variante del Passo di Sant'Antonio potrà vedere colà un grazioso capitello dedicato al Santo di Padova edificato nel 1694 sul posto di un antico altariolo. Fu poi rimaneggiato nel 1886, probabilmente per intervento di una famiglia di Pàdola - così vuole la tradizione - che doveva adempiere ad un voto: uno della famiglia era stagnino e stava rientrando dalla Germania con il proprio carro trainato da un cavallo. Valicata l'allora frontiera del Passo di Monte Croce e sceso a Campotrondo, non riuscì a proseguire perchè il cavallo improvvisamente si bloccò. Quando finalmente il bizzoso quadrupede si decise a ripartire, fece con tale velocità e disordine lungo la stradina di Valgrande e l'Antràgu, che il povero stagnino si vide bel che morto. Allora implorò Sant' Antonio e promise che, se l'avesse aiutato a giungere a Pàdola sano e salvo, gli avrebbe dedicato un capitello. Trovandolo poi già pronto, non c'è dubbio che la promessa fu più facile da mantenere ... Ma Sant'Antonio è Sant'Antonio e capisce ...
Madonna di Monte Piedo. Dal Pian Becchèi, dove termina la strada bianca, inizia una mulattiera un po' disagevole che risale l'abetaia, quindi diventa sentiero, ritmato da sobrie e suggestive Stazioni della Via Crucis sparse sulla cresta del colle. Un tratto è attrezzato con corda metallica per aiutare il procedere in sicurezza. Sulla piatta sommità del Piedo ecco finalmente la statua bronzea della Madonna che i devoti hanno posto lassù nel 1998.







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