Sentiero Geologico
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Sentiero geologico del Col Quaternà

Sentiero geologico del Col Quaternà (m 2503 slm)

L'itinerario attraversa un ambiente unico dal punto di vista geologico, eccezionale per i paesaggi osservati, ed interessante per i resti delle postazioni italiane della prima guerra mondiale.
Si raggiunge in auto la malga di Coltrondo 1879 m, da qui a piedi verso malga Rinfreddo ore 0,15 e proseguendo per ampia carrareccia segn. 149 ci si innalza in quota fino alla "Ponta" 2053 m. Dall'ampio spiazzo, lasciata la carrai.
Col Quaternà
si prosegue vs. sin. segn. 173 lungo la vecchia strada militare che, con vari tornanti conduce fin poco sotto il lungo crinale della Costa della Spina. Qui si incontra il sentiero segn. 148, lo si segue verso sin. giungendo in breve alla base del cono sommitale del Col Quaternà (sella del Quaternà 2379 m, fin qui ore 1,30); durante la salita si può osservare il bellissimo panorama alle spalle sul grandioso Gruppo del Popèra e dal crinale una vista magnifica su tutti i monti della Val Comelico. Dalla sella si lascia il sentiero segnato per salire sulla sin. lungo una ripida traccia che in ca. 20 min. porta alla cima del Col Quaternà 2503 m, grandiosa visione a 360°, la cima è stata raggiunta anche da papa Karol Wojtyla il 13 luglio 1987. Ridiscesi alla sella si prende a sin. il segn. 148 che taglia diagonalmente il versante N-E del Col Quaternà e su detriti e ghiaie, porta in breve al Passo Silvella 2329 m. Dal passo si scende a sin. verso N segn. 146 * fino a raggiungere la carrareccia della Vallorera che porta alla Malga Alpe di Nemes 1877 m. da qui seguendo il sentiero segn. 156 riporta alla Malga di Coltrondo (ore 1,00-1,15).
* possibile variante in ambiente selvaggio seguendo a sin. il segn. 159 che attraversa il versante N del Col Quaternà, bellissimi i rododendri (giugno-primi di luglio), misterioso il forte che si trova sul percorso in corrispondenza della vecchia linea di confine Italo-Austriaca.
L'itinerario diparte anche dal Passo Monte Croce Comelico 1610 m.

La geologia


L'itinerario ci consente di osservare le rocce più antiche del Comelico, le filladi, che risalgono fino a oltre 500 milioni di anni fa (Cambiano-Ordoviciano). Si tratta di rocce dal colore scuro, spesso venate da selce bianca, e dal tipico aspetto "fogliettato" (scistosità) e fitte pieghe quasi "strizzate". Esse si rinvengono lungo la gran parte del tracciato, sono antichissime sabbie e limi, deposte in mare poco profondo, che il tempo ha cementato trasformandoli in arenarie e siltiti.
Il loro aspetto attuale è dovuto principalmente alle grandi trasformazioni subite 300 milioni di anni fa (Carbonifero). Finiti a grande profondità, subirono l'effetto dell'alta temperatura quivi esistente; coinvolti, poi, nella formazione di un'antica catena montuosa (Catena Ercinica) furono pure soggetti ad altissime pressioni. E' si, perché il Col Quaternà, è un vecchio camino vulcanico (neck) formato da una roccia più resistente (lava vulcanica) rispetto a quello che lo circondava (il vulcano) che con il tempo si è smantellato essendo formato da rocce più alterabili, lasciando così la testimonianza del solo camino centrale che raggiunge la quota 2503m.
Ciò fece ricristallizzare i minerali contenuti in altri più stabili trasformando la roccia in un vero e proprio scisto (roccia metamorfica).
Oltre alle rocce vulcaniche del Col Quaternà in prossimità del Passo di Monte Croce Comelico si può osservare uno degli affioramenti più belli ed estesi delle Arenarie di Val Gardena (sono arenarie rosse di origine fluviale che derivano dallo smantellamento delle piattaforme, prevalentemente vulcaniche, che emergono verso est; la colorazione rossa testimonia, oltre che l'origine continentale, anche un ambiente arido desertico).



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