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LA PESCA IN VAL COMELICO

Fiume piave

In un territorio alpino come quello del Comelico, caratterizzato da una lunga storia di sollecitazioni tettoniche che, dal Cenozoico, determinano le stupende costruzioni dolomitiche, le stesse che dal Quaternario escono profondamente scolpite dalle esarazioni glaciali e da antichissime, reiterate erosioni torrentizie, facilmente si leggono i segni indelebili dell'ininterrotta evoluzione che ha generato valli e vallette sospese, depositi morenici solcati da innumerevoli acque da risorgiva, circondate da stupende foreste di abeti, larici e faggi.
E' questo il contesto orografico, articolatissimo, cesellato nei millenni in cui si sviluppa il reticolo torrentizio attuale, affascinante quanto esclusivo, che abbraccia e vivifica l'alta valle del fiume Piave.
Acque correnti e laghetti d'alta quota che, dal 1992, sono affidati alle cure della Associazione Pescatori del Comelico e Sappada non soltanto per scopi alieutica, ma soprattutto di tutela della risorsa idrica primaria preseguendo nel contempo la valorizzazione di habitat eccellenti per i pregiati salmonidi e per la loro riproduzione naturale.
L'esercizio di pesca tende quindi a privilegiare tecniche e comportamenti compatibili con i valori naturalistici assoluti, consolidati da una gestione pianificata ed attenta, con regole comuni a valligiani ed ospiti, capaci di concedere grandi soddisfazioni per qualità di catture nel rispetto di un patrimonio salmonicolo in cui prevale la "regina" trota fario su altre minori presenze, comunque interessanti il turista, di trota iridea, ibridi di mormorata, salmerino di fonte e popolamenti limitati di grandi ciprinidi riservati, ad esempio, allo stupendo "cadin" naturale del Lago di Selva o di S.Anna, appena sopra l'abitato di Padola nel Comelico Superiore.
E sono proprio il torrente Padola, nel percorso che affianca ad est l'omonimo centro turistico estivo ed invernale, ed il fiume Piave, ormai ricco e corposo a valle di S.Stefano di Cadore, ad offrire due eccellenti ed assai apprezzate aree destinate al "Catch and Release" per gli appassionati della pesca con "coda di topo" : qui numerosi esemplari di fario di grossa taglia dalle meravigliose livree dorate, rispondono sempre, veementi quanto eleganti, alla "sedge" abilmente posata sul filo della corrente da esperti "angler's" provenienti da tutte le Regioni italiane e dall'estero.

Astice lago Sant'anna

Ed ancora qui, sul basso percorso del torrente Padola, tra San Nicolò e S. Stefano, in un accattivante, nervoso e generoso " campo gara agonistico" di circa 5 km, ove si sono confrontati per decenni i migliori campioni della F.I.P.S.A.S. nazionali e mondiali di pesca alla trota in torrente, sono gli esperti alieutica della pesca al tocco, all'inglese, e dello spinning, a trovare ampio riscontro e soddisfazioni alla loro passione.
Infine una sorpresa per gli amanti della pesca in lago : a quota 1350m sulla strada che da Padola sale al passo S.Antonio, ecco il lago naturale di S.Anna, vero gioiello incastonato in una foresta di abeti rossi, adagiato su torbiere di circa tre milioni di anni, biotopo protetto e comunque aperto all'esercizio di pesca secondo un particolare regolamento.
Nel lago, assai profondo, oltre a salmonidi e ciprinidi alberga - sotto protezione assoluta dal 1980 - un crostaceo decapode (Astacus astacus) probabile relitto faunistico delle ultime glaciazioni, tutt'ora oggetto di approfonditi studi da parte di specialisti universitari e membri del C.N.R. www.bacinocomelicosappada.eu 

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